Roberto Capone, il “papà” delle Cattive, cioè il direttore artistico e ideatore della sfilata che trasforma per una notte la passeggiata palermitana in una passerella d’alta moda, interviene sulla polemica nata dalla concessione del monumento, in cui si dice che storicamente passeggiassero le “captive”, e cioè le vedove di guerra prigioniere del proprio dolore, per la realizzazione di un pub arredato con materiali di riciclo.
Lei ha trasformato la Passeggiata delle Mura delle Cattive in una passerella sotto le stelle. Come giudica l’attuale sistemazione?
Mi piace il termine papà, perchè è vero che sono stato il primo, 16 anni fa, ad organizzare alle Cattive l’edizione numero uno di Palermo Collezioni, che si è ripetuta anche lo scorso maggio. Ed ogni volta, con molto rispetto ma anche tante complicazioni, abbiamo rispettato i vincoli e atteso le concessioni.
Credo che rendere fruibili alla cittadinanza luoghi come le Mura sia senza dubbio un segnale positivo. È bello che i palermitani si riapproprino della città, ed eventi aperti al pubblico rendono tutto questo possibile. Mi chiedo solo se un pub a cielo aperto, è il modo migliore di celebrare tale luogo. In particolare sono gli ombrelloni e i contenitori per i rifiuti in finto stile pop che mi lasciano perplesso. Non tutte le manifestazioni improvvisate si possono chiamare arte.
La sfilata Palermo Collezioni alle Mura delle Cattive
Ciò che alla fine emerge è che tutto ruota attorno all’alcol, anche se per una fresca bottiglia di birra si potrebbero scegliere altre location, poco male comunque, purchè questo luogo a cui sono fortemente legato, viva e sia visto e sia amato e, perchè no, calpestato anche se non da splendide modelle.
La sua battaglia per associare glamour e monumenti della città prosegue?
Certo, anzi abbiamo riscontrato nell’amministrazione comunale un attento interesse per la fruibilità di piazze storiche e monumenti di grande prestigio e, da settembre, daremo inizio ad una serie di iniziative che termineranno nel 2016. Si partirà da piazza Bologni con un appuntamento dedicato alla moda e alla tradizione popolare, a maggio, la prima fashion week dedicata all’haute couture con la presenza di importanti nomi nazionali ed internazionali ed anche un concorso nazionale per giovani stilisti e a settembre 2016 si ritorna alle Cattive per la chiusura del progetto.
Come si presentano le Cattive oggi
Mi piacerebbe che ci fossero più iniziative di livello, mostre d’arte en plein air, insomma vorrei una città che riprendesse a splendere fastosa nella sua immensa bellezza, perché davvero Palermo merita di vivere e non sopravvivere così come sta facendo adesso. © Riproduzione riservata